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A quanti mesi si gattona?

gattonare bambini

Tutto quello che c’è da sapere

Una delle domande più frequenti tra i neo-genitori è: a quanti mesi si gattona? Vedere il proprio bambino muovere i primi passi a quattro zampe è un momento emozionante, che segna una tappa fondamentale nel suo sviluppo motorio e cognitivo. Tuttavia, non esiste un’età precisa e uguale per tutti. In genere, i piccoli iniziano a gattonare tra i 7 e i 10 mesi, ma alcuni possono farlo prima, verso i 6 mesi, mentre altri scelgono di saltare del tutto questa fase per passare direttamente in piedi e avventurarsi nei primi passi.

Il gattonare, pur non essendo obbligatorio, ha un valore speciale perché allena la coordinazione, rafforza la muscolatura e stimola l’autonomia. Ma vediamo più da vicino come avviene questo passaggio, quali sono i segnali che il bambino è pronto e come possiamo, da genitori, creare le condizioni migliori per favorirlo.

Quando inizia a gattonare un bambino?

La maggior parte dei bambini inizia a gattonare quando ha raggiunto un buon controllo della testa e della schiena, riesce a stare seduto da solo e prova a spingersi in avanti con le braccia. Queste tappe solitamente arrivano dopo i 6 mesi, anche se i tempi variano da bimbo a bimbo.

Un altro segnale è la curiosità: quando un neonato mostra interesse per gli oggetti attorno a sé, cerca di afferrarli e prova a spostarsi per raggiungerli, significa che la fase del gattonamento è vicina. Non tutti però seguono lo stesso percorso: c’è chi gattona all’indietro prima di riuscire ad avanzare, chi si trascina sul pancino e chi preferisce spostarsi seduto. Tutte queste modalità sono normali e fanno parte del processo di sperimentazione.

Perché gattonare è importante

Il gattonamento non è solo un modo per spostarsi: rappresenta una vera e propria “palestra naturale” che coinvolge corpo e mente. Quando un bambino gattona:

  • allena la coordinazione oculo-manuale, fondamentale per le attività future come scrivere o disegnare;
  • rinforza la muscolatura di braccia, spalle e gambe, preparando il corpo alla camminata;
  • sviluppa la percezione spaziale e il senso dell’equilibrio;
  • stimola l’autonomia, perché il piccolo impara a esplorare da solo il suo ambiente.

Anche dal punto di vista psicologico, gattonare significa acquisire sicurezza: il bambino scopre di potersi muovere senza l’aiuto di mamma e papà, alimentando autostima e curiosità, preparandosi così al passaggio successivo ovvero: iniziare a camminare autonomamente.

E se il bambino non gattona?

Può capitare che un bimbo non gattoni affatto. Non bisogna allarmarsi: molti bambini passano direttamente alla posizione eretta e iniziano a camminare senza aver mai gattonato. Ciò che conta non è tanto il gattonamento in sé, ma che il bambino, intorno ai 12 mesi, mostri interesse per la mobilità autonoma.

Se il piccolo non gattona ma si sposta con altri metodi – scivolando seduto, rotolandosi o trascinando le gambe – non significa che ci siano problemi. Tuttavia, se noti che dopo l’anno il bimbo non mostra alcuna intenzione di muoversi da solo, è consigliabile parlarne con il pediatra per avere un parere professionale.

Come aiutare a gattonare

Molti genitori si chiedono come stimolare il bambino senza forzarlo. In realtà, la chiave è creare le giuste condizioni: un ambiente sicuro, tempo per muoversi liberamente e stimoli interessanti. Alcuni consigli utili:

  • Tummy time: mettere il piccolo a pancia in giù per alcuni minuti al giorno lo aiuta a rinforzare muscoli di collo e schiena, indispensabili per gattonare.
  • Giocattoli motivanti: posizionare un oggetto poco distante incoraggia il bambino a provare a raggiungerlo.
  • Spazio libero: un tappeto morbido o una zona gioco senza ostacoli permette di sperimentare in sicurezza.

È importante ricordare che ogni bambino ha i propri tempi: insistere o forzare rischia solo di generare frustrazione. L’obiettivo è accompagnare, non accelerare.

Preparare la casa al gattonamento

Il momento in cui il bambino inizia a muoversi in autonomia è anche quello in cui la casa deve diventare più sicura. Coprire prese elettriche, spigoli e rendere inaccessibili piccoli oggetti è fondamentale. Allo stesso tempo, predisporre un’area gioco dedicata con superfici morbide e stimolanti rende il movimento più piacevole e senza rischi.

Un’idea utile è proporre al bambino attività che stimolino la curiosità mentre si muove nello spazio. Il Pannello Sensoriale Montessori Fortino è un gioco compatto che, grazie alle sue attività sensoriali, permette al piccolo di esplorare con le mani e con gli occhi. Può essere utilizzato come stimolo durante i momenti di gioco a terra, incoraggiando il bambino a gattonare per raggiungerlo e scoprire ogni dettaglio.

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Giochi Montessori per stimolare il gattonamento

Il metodo Montessori valorizza l’autonomia e l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta. Proprio per questo, i giochi Montessori sono perfetti per accompagnare un bambino nei suoi primi movimenti.

Un esempio è il nostro Set di Giochi Montessori 6-12 mesi, che contiene attività pensate per stimolare la coordinazione, la presa e la concentrazione nei primi mesi di vita. Inserire questi giochi nella routine quotidiana rende il tempo a terra più divertente e invoglia il bambino a muoversi per raggiungere e manipolare gli oggetti.

I giochi in legno, i cubi morbidi e i pannelli tattili sono strumenti semplici ma efficaci per stimolare la curiosità e favorire i movimenti spontanei. Offrire al bambino un ambiente ricco di stimoli adeguati alla sua età significa incoraggiarlo a scoprire il mondo in autonomia, rispettando i suoi tempi naturali.

Quando arrivano i primi passi

Il gattonamento è una tappa di passaggio, ma la vera conquista arriva con i primi passi. Generalmente i bambini iniziano a camminare tra i 12 e i 15 mesi, anche se alcuni ci riescono un po’ prima o un po’ dopo. In questo senso, il gattonare rappresenta un ottimo allenamento: il piccolo impara a coordinare i movimenti e a fidarsi del proprio corpo, qualità che ritroverà quando proverà a sollevarsi e a camminare.

Ricorda però che non esiste una scadenza precisa: lo sviluppo motorio è diverso per ogni bambino e ciò che conta è il progresso complessivo, non il calendario.

Conclusione

In definitiva, a quanti mesi si gattona? In media tra i 7 e i 10 mesi, ma con ampie variazioni da un bambino all’altro. Gattonare è una fase preziosa che stimola corpo e mente, ma non è indispensabile: l’importante è che il piccolo trovi il suo modo di muoversi ed esplorare.

Come genitori, il nostro compito è offrire uno spazio sicuro, tempo e stimoli adatti, senza ansie e confronti. Ogni bimbo ha la sua strada e il suo ritmo: accompagnarlo con serenità è il regalo più grande che possiamo fargli.

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