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I perché dei bambini

i perché dei bambini

I bambini sono curiosi per natura e spesso ci sorprendono con la loro incessante sequela di “perché?”. Potrebbe sembrare un gioco divertente all’inizio, ma dopo un po’, rispondere alla quindicesima domanda in pochi minuti richiede una pazienza da santo. Tuttavia, è importante comprendere il motivo per cui i bambini fanno queste domande e come rispondere in modo efficace per alimentare la loro curiosità e stimolare il loro apprendimento.

Come ha osservato la Dottoressa Maria Montessori, i bambini dai 0 ai 6 anni attraversano una fase di sviluppo in cui hanno una mente assorbente. Nei primi tre anni, la loro mente assorbente è inconscia, consentendo loro di assorbire tutto ciò che li circonda senza sforzo cognitivo. Tuttavia, intorno ai 2 e mezzo o 3 anni, la loro mente assorbente diventa conscia e vogliono capire e comprendere tutto ciò che hanno appreso in precedenza.

La mente assorbente dei bambini: 0-3 anni

Durante i primi tre anni di vita, i bambini hanno una mente assorbente inconscia. Assorbono tutto ciò che proviene dall’ambiente circostante: il linguaggio parlato, l’ambiente fisico e le nostre attitudini. Non richiede sforzo cognitivo, semplicemente assorbono passivamente tutto ciò che li circonda.

La mente assorbente dei bambini: 3-6 anni

Verso i 3 anni, la mente assorbente dei bambini diventa conscia. Vogliono cristallizzare e comprendere tutto ciò che hanno assorbito durante i primi tre anni. Iniziano a diventare consapevoli di ciò che stanno imparando e sviluppano una mente attiva e curiosa. Questa è la fase in cui le domande “Cos’è quello?” e “Perché?” diventano comuni, poiché cercano risposte semplici alle cose che hanno assorbito in modo inconscio in precedenza.

Come rispondere alle domande dei bambini

Quando un bambino ci chiede “perché?”, la pazienza dev’essere essenziale. Cerchiamo di rispondere alla loro domanda in modo chiaro e diretto, valutando ciò che già sanno e offrendo spiegazioni appropriate. Tuttavia, c’è un’alternativa migliore per alimentare la loro curiosità ovvero dire:

“Non lo so, scopriamolo insieme”.

Anche se conosciamo la risposta, questa li coinvolge attivamente nella ricerca delle risposte, stimolando il loro desiderio di apprendere e scoprire autonomamente.

Un’altra idea divertente è utilizzare la loro domanda come punto di partenza per una conversazione. Se chiedono perché gli uccelli volano, possiamo intraprendere una interessante conversazione sulle ali, le piume, le diverse specie di uccelli e altre cose che volano. Le opzioni sono infinite, un ulteriore alternativa è il coinvolgimento attivo, nella ricerca della risposta; comportamento che sta alla base dell’educazione montessori.

Se i bambini continuano a fare domande senza fine o ci chiedono la stessa cosa ripetutamente, possiamo girare loro la domanda per coinvolgerli attivamente:

  • “È un’ottima domanda. Perché secondo te?”
  • “Esatto, ne abbiamo parlato prima. Ti ricordi cosa abbiamo detto?”

Questo li incoraggia a pensare autonomamente e a cercare le risposte da soli, sviluppando così la loro indipendenza mentale e il loro ragionamento.

Il periodo dei “perché?” dei bambini più grandi (6+ anni)

Intorno ai 5 o 6 anni d’età, i bambini entrano nella seconda fase di sviluppo.
A questa età, la ragione e la logica diventano fondamentali. Non sono più soddisfatti di accettare semplicemente le informazioni come dati di fatto, ma vogliono capire e comprendere le ragioni dietro ciò che viene loro detto. Invitiamoli a esplorare le risposte da soli o con noi, in modo da sviluppare la loro indipendenza mentale, il ragionamento critico e il giudizio personale.

Possiamo anche stimolare la curiosità dei nostri bambini ponendo domande noi stessi. Ad esempio:

  • “Secondo te cosa succederebbe se…”
  • “Riesci a indovinare cosa è o cosa fa?”
  • “Sono curioso/a di… Perché pensi che sia così?”

Quando leggiamo un libro insieme, possiamo chiedere loro cosa pensano i personaggi o cosa potrebbe accadere successivamente. In questo modo, li incoraggiamo a pensare in modo critico e creativo, ampliando le loro capacità cognitive.

Conclusioni

In conclusione, quando i bambini fanno domande, è importante accoglierle con apertura e interesse. Le loro domande sono un mezzo per esplorare il mondo, sviluppare il pensiero critico e arricchire la loro conoscenza. Rispondere alle domande dei bambini non solo offre loro spiegazioni immediate, ma li invita anche ad approfondire la ricerca delle risposte. Inoltre, stimolare la loro curiosità attraverso domande aperte e conversazioni coinvolgenti può arricchire ulteriormente il loro apprendimento e sviluppare abilità cognitive e comunicative essenziali per il loro futuro. Incoraggiamo i nostri bambini a chiedere “perché?” e diventare menti inquisitive e creative che contribuiranno positivamente al mondo che li circonda.

Spero che tu abbia compreso l’importanza delle domande nella fase di sviluppo dei bambini e che questi suggerimenti ti ispirino a utilizzare alternative che stimolino la loro curiosità invece di limitarli con risposte superficiali come “perché l’ho detto io!“.

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